Fonti per le Guerre Puniche

Cartagine
Le Guerre Puniche ebbero come carattere precipuo la lunghezza estremamente spossante di un conflitto di cui non si trovava la fine. Il primo periodo di guerra durò circa sette anni, dal 263 al 257 a. C., nel corso del quale i Romani riuscirono in qualche maniera a parare i colpi dei Cartaginesi, respingendoli dalla Sicilia. Il secondo periodo di guerra durò più o meno gli stessi anni, dal 256 al 250 a. C., con una serie alternante di vittorie e sconfitte. Il terzo periodo durò pressoché una decina d’anni, dal 249 al 241 a. C., in cui i Romani riuscirono a riprendersi dalle battute d’arresto inflitte da Annibale, concludendo il conflitto grazie a una fortunata battaglia sul mare.

Se è pur vero che Polibio (201-120 a.C.) costituisce la fonte primaria delle guerre puniche, è da osservare che egli si rifece all’opera andata perduta di Filino di Agrigento e degli “Annali” approntati fa Fabio Pittore, dei quali si servì largamente. Altri storici, di cui si servì Polibio, e che gli dettero un contributo rilevante di informazioni sulla seconda guerra punica, furono Sileno di Calacte, che tra l’altro fu vicino ad Annibale durante la sua campagna in Italia e Sosilo di Sparta.

Per gli anni successivi al 216 a.C., che segnano l’interruzione dell’opera di Polibio, le fonti per le guerre puniche ci vengono da Tito Livio, che per larga parte si rifà a Polibio, ma anche a storici romani, da Celio Antipatro a Valerio Anziate. Storici successivi, greci e romani, che ebbero per le mani le opere di Filino, Polibio e degli Annalisti, furono Diodoro, Appiano, Cornelio Nepote e Zonara.

Su tutta l’importante questione delle fonti per le guerre puniche e le discussioni storiografiche sull’argomento si rimanda all’opera fondamentale e propedeutica a ogni periodo di storia romana di Giulio Giannelli, “Trattato di storia romana”, Bologna, Patron, 1976,Vol. I, pp. 299 sgg.

Pubblicato da Enzo Sardellaro

Ho insegnato per molti anni letteratura e storia, e scrivo articoli e saggi relativi a questi settori.