Hippies!

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Verso la fine degli anni ‘50 tra i giovani americani cominciò a serpeggiare una crescente insofferenza nei confronti dei valori nei quali si riconosceva l’opinione pubblica “media” degli States . L’insofferenza trovò ampio e famoso “sfogo” in atteggiamenti anticonformisti, specialmente nell’abbigliamento, e nello stile di vita. Alla società capitalista statunitense, dove troneggiava la “competitiveness” fu opposto il modello di vita comunitario, e contro la guerra e la corsa alle armi, il richiamo all’amore e alla pace. Così la pensavano gli Hippies.

Gli Hippies rimasero particolarmente famosi per il loro modo singolare di divulgare le loro idee, che furono veicolate essenzialmente attraverso la “stampa clandestina”, meglio nota come “underground”. Tutta roba stampata alla brava in ciclostilati che poi erano distribuiti (gratis) agli studenti. Gli anni ‘60 furono l’età d’oro dei giornali “underground”, aperti un po’ a tutto il “sociale”, dalla politica alla musica (ovviamente).

Dalla stampa “underground” dei nostri Hippies ho scelto un brano risalente al 1967, in cui sono ben rappresentati gli ideali “comunitari” degli Hippies, che, attraverso i loro fogli clandestini avvertivano il popolo dei giovani che loro, gli Hippies, stavano organizzando dei “Feed-Ins”, ovvero che si stavano attrezzando per dare una mano a chi fosse in una qualche difficoltà economica. Nel giornale clandestino “Digger News” (Los Angeles) del giugno 1967, il primo giornale “underground” degli Hippies, troviamo un bellissimo aericolo firmato “by Richard Pine”, e con un titolo che era tutto un programma:

“The Diggers Creative Society”.

“Siamo lieti di annunciare che stiamo preparando dei ‘Feed-Ins’, cioè che offriamo gratis da mangiare ogni giorno verso le 2 del pomeriggio, al numero 7351 di Sunset Bld. (angolo Martel Street), nel posteggio della Chiesa presbiteriana di West Hollywood. Accogliamo chi ne ha bisogno in casa di persone ben disposte. Potremmo dire che gran parte della nostra iniziativa è una specie di punto d’ incontro tra coloro che hanno bisogno di aiuto, cibo, vestiario e sostegno e coloro che vogliono dare questo aiuto.

Non crediamo che sfamare, vestire, alloggiare sia la risposta delle risposte, ma soltanto il punto di partenza. Ci proponiamo cli aprire qui molti laboratori che comprendano attività di sartoria, cli calzoleria e persino autofficine o qualsiasi altro programma che possa pungolare l’interesse. Noi siamo aperti ad ogni possibilità, anche perché non sappiamo bene le motivazioni che muovono la gente che vogliamo aiutare. Vogliamo rendere autosufficienti anche quelli che non sanno badare a se stessi. Tuttavia, non vogliamo agire come l’ ‘establishment’ da cui sono scappati.

Vogliamo incoraggiare il dibattito. Possiamo disporre, qui nel quartiere, di svariate attrezzature, come un vasto terreno sul lato posteriore, dove sistemeremo delle panche e dove tutti sono invitati a discutere nuove filosofie, o idee o valori. Non pretendiamo di possedere la giusta risposta, ma speriamo di trovare qualcosa insieme. Sappiamo bene che le nuove generazioni hanno torto a mettersi a criticare le Cadillac, ma nel contempo anche la vecchia generazione ha torto di criticare i capelloni”.

Presento qui, per i più curiosi, il testo originale in inglese:

“We are happy to announce that we are holding “feed-Ins”, meaning we are serving for free food every day at 2 p.m., at Sunset 7351 BLD. (corner Martel), in the parking lot of the West Hollywood Presbyterian Church . We are housing those in need by making available the homes of those who offer them. You might say that a good part of our operation is a type of communications center or link between those who need help, such as food, clothing and shelter and those who wish to extend this help.

We don’t believe that feeding, clothing, and housing is the answer s but a starting point. We plan to open several workshops right here that include sewing, sandal making, and even auto mechanics or any other programs that may stimulate interest. We have to remain flexible for we don’t know what will motivate the people we wish to help. We desire to make the non-sufficient , self-sufficient. However, we don’t want to come on like the establishment they are running from.

We want to encourage talk-ins. We have facilities here on Highland such as a large back yard which will be filled with benches and where all are invited to discuss any new philosophy, ideas or values. We don’t profess to know the answer , but we hope together we will find some. We know that the new breed is just as wrong to knock the Cadillacs as the older generation is to knock the long-hair” (1).

1) Il testo originale è tratto da Jerry Hopkins, “The Hippie Papers. Notes from Underground Press”, New American Library, 1968, p. 11. Il libro contiene molti articoli degli Hippies, che probabilmente qualcuno potrebbe essere interessato a leggere. Il testo è in formato PDF di libera lettura al seguente Link: http://musicandhistory.wikispaces.com/file/view/Hopkins,+ed.,+The+Hippie+Papers.pdf

 

 

Pubblicato da Enzo Sardellaro

Ho insegnato per molti anni letteratura e storia, e scrivo articoli e saggi relativi a questi settori.