Nella sua Descrittione di tutti i paesi, Lodovico Guicciardini ci diede alcuni ragguagli interessanti sulla Borsa: perché era chiamata così, e chi la frequentava. Cosicché egli scrisse essere cosa “considerabile & non indegna di farne menzione, donde venga, & derivi questo nome di Borsa”
“E’ in Bruggia, continuava L. Guicciardini, una piazza molto commoda a tutte le parti della terra; in testa della qual piazza è una grande & antica casa dalla nobil famiglia detta della Borsa, stata edificata con le sue armi, di viva pietra sopra la porta, le quali armi sono tre borse. Or da questa casa, famiglia & armi, prese il nome (come comunemente in simili cose avviene) quella piazza. Et così, perché li mercatanti dimoranti in Bruggia eIessero, usavano, & ancor hoggi per raddotto de’ Ioro negocij usano essa piazza o Borsa, andando eglino poi alle fiere d’Anversa o di Berga, dierono anco a similitudine, & usanza della loro di Bruggia il nome di Borsa a quelle piazze & luoghi dove essi in detta Anversa & Berga a trafficare si raunavano. Et d’Anversa parimente tanto è stato favorito & approvato questo nome, tirandolo ad altro senso, hanno poi ancora i Franzesi, portato non ha molto tempo, il medesimo nome di Borsa a Roano & insino a Tolosa, & datolo a certe piazze & loggie mercantili, ordinate frescamente al modo di qua per raddotto de mercatanti. Ecci poi la gratiosa piazza della Borsa de gli Inghilesi, così detta perché la terra a lor contemplatione con una bella loggietta, la fece edificare L’anno MDL” (1).
Riassumendo: v’era in Bruges un casato, detto Della Borsa, che aveva come stemma di famiglia tre borse. La piazza antistante il palazzo dei Della Borsa era luogo d’incontro dei mercanti di Bruges. Quando poi essi si spostavano in altre città, come Anversa e Berga, diedero il nome di Borsa ai luoghi dove essi erano soliti commerciare. Il nome Borsa fu poi accolto anche dai Francersi a Rouen e a Tolosa, e in seguito anche dagli inglesi. Lodovico Guicciardini inoltre affermò che la piazza detta Borsa fu fondata nel 1531; quindi il termine dovrebbe essere stato coniato nella prima metà del Cinquecento o giù di lì, e poi il nome fu esteso “per similitudine” anche alle piazze d’altre città dove c’era raduno di “mercatanti”.
Ma, a quanto m’è dato sapere, sembra che il termine Borsa sia molto più antico, risalendo esso addirittura al XIII secolo. M. Héline scrive infatti che
“Etudiant l’expression Moneta communiter in bursa currens dans les textes brabançons du Moyen Age, M.M. P. de Vroede et R. Wangermée (Revue belge de Philologie et d’Histoire, t. XXII, 1943, pp. 97-108) ont été amenés à adopter les vues de M. Van Werveke, qui comprenait bursa dans le sens de sac contenant de l’argent, et pas, comme d’aucunes l’avaient prétendu, de bourse commerciale ; et traduisait donc l’expression par monnaie qui a effectivement cours au moment du paiement ( en opposition à la clause du paiement en monnaie non dévaluée). Il faut se référer à la conjoncture économique en Brabant, à la fin du XIIIe et au début du XIVème siècle » (2).
Cioè : “Studiando l’espressione Moneta communiter in bursa currens nei testi brabantini del Medioevo, M.M. P. de Vroede e R. Wangermee furono indotti ad adottare l’ipotesi di M. Van Werveke, che intese bursa nel senso di borsa contenente della moneta e non, come qualcuno aveva asserito in precedenza, come borsa commerciale; e traduceva pertanto l’espressione suddetta con valuta che ha effettivamente corso al momento del pagamento (in contrasto con la clausola del pagamento in valuta non svalutata). In ciò ci si deve riferire alla congiuntura economica del Brabante, alla fine del XIII secolo e all’inizio del XIV secolo”.
Benissimo. Non vorrei sembrare un bieco campanilista, ma a mio modesto avviso l’etimologia di Lodovico Guicciardini sembra più probante e produttiva di espressioni che paiono un po’ troppo generiche. Dire che borsa deriva dal sac contenant de l’argent (piuttosto banale) o dalla monnaie qui a effectivement cours au moment du paiement mi pare un po’ una forzatura. L’etimologia di Lodovico Guicciardini è invece “storicamente” motivata e molto convincente, per cui mi sembra avere il sapore della verità e della realtà dei fatti.
Note
1) Descrittione, di M. Lodovico Guicciardini Patritio Fiorentino di tutti i paesi bassi, altrimenti detti Germania inferiore, In Anversa, MDLXVII, Apresso Gugliemo silvio Stampatore Regio, p. 67,
2) M. Héline, « Cronique bibliographique », in Archivum Latinitatis Medii Aevi, Bruxelles, Secrétariat Administratif de l’ U. A. I., 1945, Tome XVIII, p. 384.