Le trappole del ragionamento induttivo

Il ragionamento induttivo è un procedimento logico che interessa non soltanto la scienza, ma anche la nostra vita quotidiana. In breve, il ragionamento induttivo è basato su 2 elementi fondamentali:

1) L’osservazione dell’esattezza dei dati e delle informazioni.

2) La conclusione. Dai dati in nostro possesso noi tiriamo una conclusione di carattere generale.

Esempio pratico.

Supponiamo di osservare la presenza di alberi da frutto in alcuni contesti ambientali.

Osserveremo la presenza di alberi da frutto vicino a uno stagno, intorno a un lago, e sugli argini di molti fiumi.

Dall’osservazione attenta di questi dati, concluderemo che gli alberi da frutto crescono rigogliosi sui terreni umidi.

I dati che noi abbiamo raccolto non possono essere messi in discussione da nessuno. Chiunque visiti gli stessi luoghi, può verificare la giustezza della nostra osservazione. Pertanto, la nostra conclusione [gli alberi da frutto crescono rigogliosi sui terreni umidi] è vera.

Venendo ora al ragionamento induttivo formale, possiamo dire che:

I dati osservati ( gli alberi da frutto) costituiscono la Premessa del ragionamento induttivo (nella località X con terreno umido gli alberi da frutto crescono bene).

Dall’esame dei dati, ricaveremo la nostra Ipotesi o conclusione (gli alberi da frutto crescono bene sui terreni umidi) che è assolutamente vera, e non può essere messa in dubbio.

Tuttavia, nel ragionamento induttivo, anche se le Premesse sono vere, le conclusioni di carattere generale possono risultare false.
Per dimostrare che le conclusioni possono risultare false, ci rifaremo al classico esempio proposto alcuni secoli fa da vari scienziati, i quali lanciarono dall’alto di una torre sassi di diverso peso e grandezza.

Osservazione dei dati: vogliamo lanciare da una torre sassi diversi per forma e peso per verificare se i tempi di caduta sono diversi.

Lanciando dalla torre un piccolo sasso, gli scienziati registrarono che esso impiegava un tempo X per cadere a terra.

Lanciando poi un sasso più grande, essi notarono che esso impiegava lo stesso tempo X.

Essi pertanto conclusero che il tempo di caduta dei sassi era perfettamente uguale a prescindere dal loro peso.

In questo caso la conclusione è vera, ma con riferimento soltanto ai sassi. In realtà i suddetti scienziati non avevano sperimentato anche altri oggetti. Infatti il risultato sarebbe stato diverso se essi avessero lanciato una piuma giù dalla torre. Pertanto qui siamo di fronte a una conclusione ‘falsa’, nel senso che i dati che essi avevano raccolto per fare l’esperimento erano pochi. Infatti essi sperimentarono i tempi di caduta soltanto dei sassi. In questo caso specifico, la Premessa è vera (i sassi), ma la conclusione è falsa (perché essi non avevano sperimentato altri oggetti).

Il che significa che, se i predetti ascienziati avessero puntato ad una conclusione vera ed inoppugnabile, essi avrebbero dovuto sperimentare una quantità imponente di oggetti. Ecco perché, alla conclusione di un ragionamento induttivo, noi dobbiamo sempre verificare che i dati da cui partiamo (le informazioni) siano corretti, altrimenti potremmo arrivare a conclusioni sbagliate, perché i dati di partenza sono pochi.

Attenzione pertanto alle conclusioni dei ragionamenti, e verifichiamo sempre l’esattezza e soprattutto la completezza dei dati contenuti nella premessa, altrimenti resteremo spesso imbrogliati dalle false apparenze.

Pubblicato da Enzo Sardellaro

Ho insegnato per molti anni letteratura e storia, e scrivo articoli e saggi relativi a questi settori.