Leofilo, prototipo del demagogo

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Nelle società di massa essere vittime dei demagoghi è estremamente facile. La figura del demagogo è un topos delle democrazie, a partire dalla Grecia antica. I greci, almeno quelli più avvertiti, sapevano riconoscerli, e soprattutto dissacrarli con la satira, come nel caso di Leofilo.

Gran parte della letteratura greca più antica è arrivata fino a noi in frammenti. Presento qui un frammento tra i più significativi (ed anchedivertenti). Esso ha come personaggio principale Leofilo, che si comporta come uno smargiasso e vuole comandare su tutti, anche se, tutto sommato, vale ben poco. Il breve frammento, tramandato da Erodiano, dice:

“Leofilo è la regola e comanda, Leofilo spadroneggia dappertutto ed esercita il suo potere ovunque, tutto poggia su di lui e tutte le cose dipendono da Leofilo, ma non prestare fede a Leofilo con facilità” .

Tutti i critici sono d’accordo sul tono satirico dell’antico testo greco. L’ironia è marcata dal fatto che il poeta nomina, con tono evidentemente canzonatorio, ben quattro volte il “potente” Leofilo , di cui però non sappiamo letteralmente nulla, se non quello che ci dice il poeta stesso, che, secondo Erodiano, dovrebbe esser però Archiloco . L’etimologia di Leofilo significa: “amico del popolo”, dove però “popolo” deve essere inteso come “plebe”.

Νυν Λεώφιλοs μeν αρXeι, Λεώφιλοs δ’ eπικρατei,
Λεώφιλοs dè πάντα κείται, Λεώφιλοs δ’ άκοuekτai (1)

La parte più importante è quella relativa al saggio ammonimento “non prestare fede a Leofilo con facilità”, perché con i politici-demagoghi occorre sempre, per la propria salute e tranquillità, applicare la legge del sospetto, se si vuole essere “popolo”, e non “plebe”.

Fonte:

1) Greek Lyric Poetry: A Complete Collection of the Surviving Passages from the Greek Song-writers, edited by George Stanley Farnell, Longmans, Green, 1891, p. 121, XIX (69).

Pubblicato da Enzo Sardellaro

Ho insegnato per molti anni letteratura e storia, e scrivo articoli e saggi relativi a questi settori.